Polittico è una società fondata nel 2013 da Mia Arfuso e Francesco Calogero, decisi a sperimentare una linea produttiva autonoma dopo anni di attività nel settore: l’occasione è costituita dal film Seconda primavera, oggi realizzato, e che sembrava viceversa destinato a rimanere sulla carta.
L’obiettivo di Polittico è lo sviluppo di proposte indipendenti, siano esse film narrativi o documentari, progetti radiotelevisivi ed editoriali, ibridi scaturiti dall’incrocio di linguaggi tra diverse discipline. In sintesi, forme diversificate di narrazione nell'ambito dello spettro d’azione che lo statuto societario consente.
In realtà, Polittico riapre un discorso che si era interrotto non molti anni addietro. Alla fine degli anni '80 il cinema italiano registra l'esordio di una nuova generazione di autori e l'affermazione di piccoli film indipendenti: tra questi, La gentilezza del tocco, prodotto e girato nella città dello Stretto, e proiettato in tutto il mondo, ricevendo premi e recensioni entusiastiche.
Il fortunato debutto induce Francesco Calogero e il gruppo di lavoro costituito dall'Associazione Culturale Nutrimenti Terrestri - già molto conosciuta nell'ambito del teatro di ricerca - a insistere nell'esperienza cinematografica. Nascono così altri due lungometraggi, che continuano a suscitare consensi critici, e rappresentano soprattutto un forte progresso dal punto di vista produttivo. Per la sua singolare ambientazione all'interno di una rassegna cinematografica, Visioni private fruisce di un percorso festivaliero ancor più articolato rispetto al film precedente; Nessuno può invece accedere ai normali circuiti cinematografici, grazie anche a un cast attraente per distributori ed esercenti.
Nel corso del tempo si fa però strada la consapevolezza della difficoltà di competere con l'industria romana: e mentre Nutrimenti Terrestri decide di tornare alle origini, occupandosi esclusivamente di teatro, Calogero prosegue il suo percorso autoriale in quel contesto, reso sempre più complicato dalla crisi economica e dai tagli intervenuti, in primis sulla cultura.
Ma adesso i tempi sono cambiati. L'avvento delle nuove tecnologie ha creato forme alternative di produzione: la rivoluzione digitale ha trasformato modalità e linguaggi della creazione tout court, e in quella cinematografica in particolare. Ma nel contempo ha reso possibile la delocalizzazione delle imprese di settore, che tornano ad operare nei territori di appartenenza, con il risultato di offrire occasioni stimolanti.
Com’è accaduto a Polittico, che interrogandosi sul ruolo di un’impresa culturale nel meridione, è giunta a conclusione che il modo migliore per assolvere il proprio compito sia scavare nel patrimonio culturale e far emergere storie e conoscenze la cui portata creativa si riveli anche nel confronto con altre culture.
Perché l'obiettivo di Polittico è produrre a sud, ma dialogare con il mondo.